IL MIO PROGRAMMA


La legalità pubblica e i principi fondamentali della Costituzione, nata dalla Resistenza, vanno difesi senza se e senza ma. È lecito porre questo obiettivo al primo posto in un programma per il Consiglio Regionale? Io lo voglio fare perché il degrado attuale della vita pubblica è tale da richiedere un impegno in tutti i livelli delle realtà istituzionali dove si fa politica.

Il lavoro prima di tutto. La crisi economica morde le famiglie. Prima di tutto quelle a basso reddito, colpite da licenziamenti, cassa-integrazione, precariato dei figli. Le vittime del precariato, come dice l’associazione omonima, rappresentano un fenomeno in espansione. Occorre un Piano Regionale straordinario che produca lavoro integrativo di pubblica utilità per i cassintegrati e cicli di lavoro-formazione con retribuzione minima garantita per i precari scaricati dalle aziende in crisi.

La tutela dell’ambiente in Lombardia è all’ultimo posto dell’agenda politica. Sono a rischio la vita della madre-terra e la salute delle persone. L’aria è sempre più avvelenata. L’inquinamento del Lambro e il colpevole ritardo degli interventi ne sono l’ultima dimostrazione. Il saccheggio delle risorse ambientali e le nuove ondate di speculazione edilizia (Lombarda Petroli, Villa S. Martino, Ippodromo S. Siro) rendono insostenibile questo modello di sviluppo. Sono un sommelier dell’AIS, l’associazione italiana sommeliers. Prima ancora, da 40 anni, sono un appassionato di vini che ha organizzato numerosi dibattiti e presentazioni. Conosco i vini d’Italia, oltre che quelli della Sardegna e della Lombardia. Il vino non è solo un prodotto, ma un sistema culturale, da far conoscere e da valorizzare. Amore per il vino, oggi, non è solo una moda, è una concezione di vita, in sintonia con i ritmi della natura. Se sarò eletto mi impegnerò sui temi del territorio e di un’agricoltura sostenibile, non trasgenica, che rispetti il paesaggio, l’ambiente con le sue ricchezze naturali, le risaie, i fontanili, le colline dell’Oltrepò, i laghi, i fiumi (non disastrati dalla mano criminale, come il Lambro), i boschi, le valli prealpine e alpine, le montagne, i parchi e le oasi naturali.

L’informazione Metto a disposizione la mia esperienza, che risale alla mia funzione di responsabile della comunicazione del PCI. Mi sono occupato di editoria, informazione, pubblicità. Oggi la libertà di informazione è di nuovo a rischio. L’abolizione dei programmi di approfondimento, Annozero, Ballarò, ecc. è un segnale preoccupante, così come le pressioni del presidente del Consiglio sul sistema di garanzia. E’ importante reagire ai soprusi, ricordare la lezione morale di Enzo Biagi, liberare la Rai dall’asservimento agli interessi politici ed economici di Berlusconi, garantire il pluralismo, dare regole al mercato pubblicitario. Occorre risolvere una volta per tutte il conflitto di interessi e non permettere più che i padroni dell’etere occupino cariche di governo, a livello nazionale e nelle regioni. Per questo chiedo di votarmi e di sostenermi in questa difficile campagna elettorale diffondendo la notizia della mia candidatura.

L’istruzione deve essere garantita, prima di tutto nella scuola pubblica e nell’università. Non si può continuare a distruggere la forza produttiva strategica di qualsiasi paese civile e moderno. Gli studenti sono l’investimento per il futuro. Gli insegnanti sono la garanzia principale di questo investimento.

Le multe , gabelle medioevali, sembrano l’unica politica dell’amministrazione comunale di Milano. Il salasso dei cittadini è la conseguenza del fallimento delle politiche di regolazione del traffico. L’alternativa è incrementare il servizio pubblico urbano e quello ferroviario, regionale, soprattutto per i pendolari, costruire le nuove metropolitane, piste ciclabili e vie d’acqua. Le multe sono la scorciatoia furbesca di un comune incapace di sane politiche di bilancio, che ha sperperato i soldi dei cittadini negli investimenti finanziari in titoli spazzatura. Bisogna dar vita ad una grande protesta collettiva: costruiamo il “MAMAM” Movimento antimulte antimoratti.

Tonino Mulas


 


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